martedì 25 marzo 2014

Google Glass features

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Ecco il dispositivo che ti dice quanto sei concentrato.

Lo ha sviluppato un’équipe della Tufts University: grazie a degli impulsi di luce è in grado di monitorare l’attività cerebrale. E i suoi creatori vogliono implementarla come google glass features. Ok, Glass. Dimmi se sono pronto a scrivere un altro articolo”. Potranno essere anche di questo tenore le domande che in futuro rivolgeremo agli occhiali di Google, se il lavoro dell’équipe di Dan Afergan, della Tufts University di Medford, Massachusetts, dovesse andare in porto. Gli scienziati hanno infatti appena creato un dispositivo che usa la luce per misurare il livello di concentrazione di chi lo indossa, stabilendo se è abbastanza attento per proseguire con il lavoro o se è il caso che si prenda una piccola pausa relax.


Come racconta il NewScientist, il nuovo sistema google glass features invia degli impulsi di luce – 12 al secondo – alla corteccia prefrontale, misurando i fotoni riflessi dall’emoglobina ossigenata e deossigenata presente nel sangue. Attività cerebrali più difficili, infatti, fanno sì che arrivi più sangue ossigenato al cervello, variando di fatto l’assorbimento e la riflessione della luce. Un software messo a punto dagli scienziati, a questo punto, interpreta i segnali e riferisce al soggetto, in tempo reale, qual è il suo livello di concentrazione. La tecnica si chiama spettroscopia funzionale nel vicino infrarosso (fNirs).

Il sistema, che nella versione prototipale (google glass features) è abbastanza ingombrante – un insieme di fibre ottiche collegate a una matrice di led posti sulla fronte del soggetto da monitorare e un aggeggio che converte gli impulsi luminosi in segnali elettrici – non è destinato a languire in laboratorio ancora per molto tempo, assicurano i suoi creatori. Afergan e colleghi, infatti, stanno cercando di integrare il loro dispositivo all’interno degli occhiali di Google: “Sono perfetti”, racconta lo scienziato. “Non c’è bisogno di molta fantasia per immaginare di incorporare un chip fNirs nelle stanghe degli occhiali”.

L’applicazione più intrigante sembra essere un sistema di navigazione per le automobili in grado di adattarsi al livello di attenzione del guidatore. Quando questi è massimamente concentrato, il sistema gli mostra solo le informazioni base tramite avvisi sonori; nei momenti di distrazione, il dispositivo potrebbe intervenire per svegliarlo e fornirgli più istruzioni.

L’équipe ha in mente anche di adattare Google Now (sempre come google glass features) – l’assistente digitale messo a punto da Big G – in modo tale che invii notifiche all’utente solo quando la sua mente è abbastanza sgombra.